— 224 — Queste istruzioni, che furono emanate il 18 settembre, in seguito a difficoltà sorte nell’applicazione delle norme di diritto internazionalè da parte del naviglio subacqueo, dimostrano la volontà dell’ Italia di allontanarsi da .queste meno che fosse possibile, ed in ogni modo quale cura fosse presa per assicurare l’incolumità degli equipaggi. Ma il preavviso da accordare prima del siluramento si dimostrò in pratica difficilmente attuabile con sommergibili dotati di scarsa velocità in prossimità delle coste nemiche: o il mostrarsi era pericoloso perchè si rischiava sia l’investimento, sia il fuoco di un cannone dissimulato, o si vedeva sfuggire la preda perchè dotata di velocità maggiore. Così accadde che, in una missione del Gay Lussac fra il 19 ed il 23 ottobre, questo sommergibile dovette rinunciare a tre attacchi di piroscafi nemici nei pressi di Capo Planka per attenersi alle norme riportate. Queste perciò dovettero essere modificate parzialmente, in considerazione anche del fatto ormai accertato, che la navigazione libera della bandiera austriaca era cessata e che tutte le navi mercantili incontrate in prossimità delle coste dalmate erano requisite dal governo a. u. o facevano servizio per conto di quell amministrazione militare. * * * Per documentare quanto abbiamo scritto sulla fatica e sui disagi, a cui erano sottoposti gli equipaggi per la scarsa capacità dei nostri sommergi-