— 400 — appare manifesto che il tempo della nostra preparazione non erta passato inutilmente. Questa cominciò a portare i suoi risultati fin dai primi mesi di tale anno. Ogni offesa incontrava prontamente una controffesa, sia da unità navali, da batterie, da treni armati, sia dall’aumentata forza aerea. Questa, che nei primi mesi della guerra era costretta a limitarsi a rare missioni, specialmente di esplorazione che erano le più necessarie, nel 1916 invece, coadiuvata da quattro apparecchi della marina francese inviati a Venezia, si spinse a più arditi voli su Trieste, su Pirano e Capo Salvore (13-15 gennaio) e riportò notizie precise sulle difese dei porti, pur esponendosi al tiro nemico e rientrando anche con qualche colpo nelle ali. Il 12 febbraio un apparecchio pilotato dal t. di v. Bologna lanciò all’altezza di Baroola otto bombe contro due grandi rimorchiatori austriaci e vide da uno di essi alzarsi una colonna di fumo ben distinto da quello della ciminiera : il giorno seguente tornò ancora su Trieste e lanciò due bombe contro l’hangar, curando sempre attentamente di non colpire la città. Il 14 un altro idrovolante gettò bombe sulle batterie di Punta Salvore. Gli apparecchi nostri tornarono ancora frequentemente nel marzo e nell’aprile sul cielo di Trieste cercando di danneggiare materiale militare ed al tempo stesso d’incuorare i nostri fratelli ; gli scontri tra aerei nostri ed austriaci si fecero sempre più frequenti.