— 30 — Sud della Capitaneria di Porto. Chiamato radiote-legraficamente a riunirsi al gruppo, cessò il fuoco alle ore 5,15 e, rinunciando al bombardamento di Pesaro, lasciò la costa italiana. 11 fumo, spinto contro la terra dal vento di N. E., nascondeva Teff etto del tiro, ed il ponte ferroviario non fu visto dai puntatori che dovettero servirsi delle graduazioni degli affusti per la punteria in direzione; gli altri obbiettivi assegnati quali il gazometro, la stazione ferroviaria, l’acquedotto e gli stabilimenti industriali non furono individuati. Il bombardamento ebbe limitatissimo effetto : i due ponti sebbene colpiti non riportarono avarie tali da impedire il regolare servizio dei treni, e minimo fu il danneggiamento del materiale rotabile. Si ebbero però varie case lesionate, 1 morto e 7 feriti nella popolazione civile, e fu gravemente colpito un soldato di sentinella al ponte \ Bombardamento di Senigallia. Risultato poco più efficace ebbe il tiro che la corazzata Zrinyi, scortata dalle torpediniere 4 e 7 I Notizie desunte dal rapporto della capitaneria di porto di Rimini, e da quello del contrammiraglio Fiedler, comandante la ilottiglia incrociatori con insegna sul Sankt Georg. II soldato colpito, Dinanno Nicola di Chieti, nonostante il pericolo, restò fermo al suo posto di sentinella anche dopo che una granata, passando a tre metri di distanza, raggiunse il ponte; vi rimase fino a che, ferito alle gambe ed all’occhio dèstro e raggiunto dai compagni, fu condotto all’ospedale.