l’Hòtel Park, sede di un comando dell’esercito a. u. e contro la zona centrale del porto, dove erano ancorati dei galleggianti destinati al dragaggio. Da terra fu risposto al fuoco dopo 7-8 minuti con fucili e pezzi di piccolo calibro. Dopo aver sparato 120 colpi, le torpediniere si ritirarono; fu ferito un marinaio. A questa operazione prese parte Na-zario Sauro che, offertosi volontario di guerra a servire nella Regia Marina, era stato incaricato dei lavori di sistemazione delle difese di Porto Buso, di Grado e di Rosega; ma era sovente anche chiamato ia prendere parte alle operazioni delle siluranti, allorché la natura di esse richiedeva l’opera di persona pratica dei luoghi. Ricordiamo qui che sulla fine del 1915 Nazario Sauro, eseguendo con un motoscafo una ricognizione sull’ Isonzato vi trovò un piccolo piroscafo, il Timavo, colà seminascosto dagli austriaci: tornato con pochi marinai se ne impossessò rimorchiandolo a Grado. Così anche il 3 ed il 4 gennaio 1916 un’altra sezione composta delle torpediniere 14 OS (t. v. Bardesono), 15 OS (t. v. Almagià) e 18 OS (t. v. De Orestis), pilotate dallo stesso Sauro, si spingeva la prima volta con fitta nebbia fino a mezzo miglio da Punta Salvore, e la seconda davanti a Trieste e a Miramare per sorvegliare l’attività nemica nei riguardi della posa e del dragaggio di torpedini, mentre le torpediniere 10 P/V (t. v. De Angelis) e 11 PN (t. v. Aiello) eseguivano sbarramenti dinanzi a Pola.