— 117 — tori Pisa, Amalfi, S. Giorgio e S. Marco. Questa divisione aveva la preziosa qualità di essere più veloce delle divisioni nemiche meglio armate e più forte delle divisioni nemiche più veloci. Aveva quindi la possibilità di accettare o di rifiutare il combattimento a sua volontà ed a seconda delle circostanze. Se poi reparti della flotta avversaria avessero tentato azioni costiere nel golfo di Trieste, essa avrebbe potuto intervenire tempestivamente. Il trasferimento fu determinato anche da ragioni di ordine morale, ossia dall’opportunità di possedere mezzi navali tali da poter incutere, con la loro presenza a Venezia, un certo ritegno nel naviglio leggero avversario a ripetere incursioni, come quella del 18 giugno, durante la quale, in una rapidissima corsa, il nemico si era avvicinato alle foci del Tagliamento cogli incrociatori Novara ed Admiral Spaun, aveva bombardato il faro e le sue adiacenze con pochi tiri di cannone, ed era ritornato a Pola sottraendosi all’ inseguimento. Apparecchiata la partenza da Taranto colla massima segretezza, la IVa divisione (Pisa), scortata da una squadriglia di cacciatorpediniere, lasciò quella base il 23 giugno nel tardo pomeriggio, e giunse a Brindisi il dì seguente all’alba. Per allontanare il pericolo di sorprese furono dislocati da Brindisi tre sommergibili all’ imboccatura del