— 198 — Lo stesso giorno del 28 luglio la stazione radiotelegrafica fu riattivata, e perchè non avesse a ripetersi un’ interruzione delle comunicazioni col comando di Brindisi fu stabilita una nuova sistemazione per segnalazioni ottiche con la costa pugliese. Le trincee e le altre difese improvvisate erano bastate a proteggere il presidio dal fuoco avversario, ma le granate austriache vi avevano aperto molte breccie ed avevano quasi demolito i tre fabbricati dell’isola. Furono perciò subito ripresi dopo il combattimento e continuati nei giorni successivi i lavori di riparazione e di rafforzamento delle opere difensive. Furono costruite nuove trincee, nuovi camminamenti, vennero distese nuove linee continue di reticolati, furono minati altri punti dell’ isola, che apparivano più facilmente accessibili, ed i due cannoni da 75 mm. di bronzo furono riuniti in una ridottina presso Zadlo. Altro nord, e temendo con ragione che i pochi uomini rannicchiati nel fondo delle trincee 9, 12, 14 non fossero in condizioni di reagire isolati al nemico, si mosse'da solo in terreno completamente scoperto lungo la strada da S. Michele a Stara Vlaka. Per quei pochi istanti il fuoco quasi a bruciapelo dei cinquanta cannoni nemici si concentrò intorno alla sua magra figura che a grandi salti divorava rapidamente lo spazio. Le granate scoppiavano a pochi passi da lui come fiori di fuoco che sbocciassero improvvisamente ». Il s. t. di v. Vallauri dopo 1’ impianto della stazione R. T. rimase volontariamente a far parte della difesa di Pelagosa quasi fino all’evacuazione.