— 77 — blocco, dovevano anche ordinare di seguire una rotta corrispondente alla mediana di un rettangolo, variabile a giudizio del comando in capo dell’armata. Su di essa si sarebbe trovata una nostra unità in crociera per la verifica dei salvacondotti, in mancanza dei quali le navi erano catturate per violazione di blocco e condotte a Yalona o ad Otranto per ulteriore internamento. La visita ai bastimenti, quando ritenuta necessaria, era fatta nei tre porti sopra detti. Eguali provvedimenti furono presi per le navi che erano dirette in Albania, purché avessero carichi legittimamente e sicuramente destinati a questa nazione, e con obbligo di fare scalo a Valona. Le istruzioni particolari che il comando in capo dell’armata emanò in tal senso e che andarono in vigore il 1° di agosto x, continuarono ad essere applicate fino al 26 settembre, quando, con lo stabilimento nel canale di Otranto della crociera permanente dei drifters inglesi, dovettero essere integrate con alcune altre prescrizioni rifereutisi alle rotte da percorrere entrando od uscendo dall’Adriatico, rotte scelte in modo da evitare il sistema retale dei drifters stessi. Il permesso di un limitato traffico con i porti albanesi e montenegrini era stato in principio concesso ad alcuni velieri che facevano scalo a Duraz-zo, ad Antivari, a S. Giovanni di Medua, ed a Scu- 1 Vedi appendice IV.