— 194 — (mentre le due torpediniere eseguivano, ad 0 ed E rispettivamente, il servizio di esplorazione) accostavano sulla sinistra di più di 180°, rifacendo la via ed aprendo il fuoco anche contro il semaforo col bordo di sinistra, ed avvicinandosi sempre più in modo che la distanza dalla costa, che all’apertura del fuoco era di circa 2000 metri, si ridusse presto a circa 500 metri per scendere ancora durante il resto dell’azione fino ad un paio di centinaia di metri. « Avendo potuto escludere, sin dall’ inizio del-l’accostata, la possibilità di uno sbarco sul lato sud, mi portai sulla posizione dominante e centrale di S. Michele vicino alle trincee del lato nord. « Il fuoco del nemico molto ravvicinato ed intenso, battendo sul terreno roccioso onde è costituita l’isola, alzava grandi colonne di scheggie e di polvere ». Ingannnati dal silenzio dei nostri marinai che non (possedevano armi adatte per rispondere al fuoco delle unità nemiche, i cacciatorpediniere si avvicinarono maggiormente alla costa, e, restando sempre sul versante settentrionale, ammainarono le imbarcazioni e mandarono a terra 100 uomini, guidati da tre ufficiali. Evitando la spiaggia, il reparto da sbarco prese terra circa le ore 6, fra gli scogli, in due punti prossimi l’uno all’altro e quasi sotto la stazione R. T. Diviso in due drappelli, si arrampicò dove il pendio era meno ripido, e comparve sull’alto dell’ isola, davanti alle trin-