— 251 — disi: alle ore 2 poni, attaccò sulla rotta Brindisi-Valona 1* incrociatore ausiliario Città di Catania e, poiché il mare era eccessivamente calmo, venne scoperto. L’ incrociatore ausiliario cercò di speronarlo; tuttavia il sommergibile potè immergersi tempestivamente, e navigò fino alle ore 5 pom. verso Nord alla profondità di 40 ni. A tale ora il sommergibile, venuto a galla, constatò che il suo periscopio era inservibile. Il sottotenente di vascèllo Malanotti (uff. in 2a) spiando da un portelli, vide un bastimento all’orizzonte. Il sommergibile s'immerse prontamente, proponendosi di attaccare, ma venne scoperto a sua volta. La silurante cercò di speronarlo e probabilmente gettò anche delle bombe in seguito alla cui esplosione il battello sbandò fortemente. Tuttavia non si potè scoprire avaria alcuna II sommergibile navigò poi immerso fino alle ore 9 pom. verso levante, poi venne in affioramento e mise in moto i motori a combustione: questi funzionarono bene per un po’ di tempo poi si fermarono. Dopo molta fatica si riuscì nuovamente a metterli in moto, ma dopo poco tempo essi vennero meno di bel nuovo. Così si continuò tutta la notte finché si scoprì che nei cilindri penetrava acqua. Il direttore di macchina suppose che una delle bombe-torpedini gettate dalla silurante nemica abbia danneggiato i doppi fondi centrali e lo scarico dei motori, causando così questa introduzione d’acqua. Il battello continuò a navigare in emersione coi motori elettrici, ed avrebbe potuto con le sue batterie di accumulatori portarsi fino a 60 miglia da Punta d’Ostro e di là chiedere aiuto con la radiotelegrafia. Alle ore 5 ara. si avvistarono dei cacciatorpediniere. Il sommergibile s’ immerse, ma ciò gli riuscì difficile e solo con grandissima difficoltà potè venirne a capo. L’acqua era entrata nella parte poppiera della nave e correva verso prora nelle immersioni, sicché immergendosi il sommergibile si trovava troppo appruato. Il sommergibile assumeva in acque profonde 30 m. inclinazioni longitudinali di 30°-40°. Si dette aria ai doppi fondi e il sommergibile venne bruscamente in alto fino a 5 m. dalla superficie in modo che le eliche uscirono fuori acqua. Il battello si rimise quindi orizzontale battendo con la poppa in acqua assai fortemente. Il battello non poteva più immergersi ». Dopo il racconto degli ultimi momenti che precedettero il