— 175 — Per tutto il giorno non fu trovata traccia degli austriaci che dovevano essere tuttora nell’isola : solamente la mattina del 12 fu scoperto un uomo nascosto fra gli scogli. Con la sua guida furono scovate altre quattro persone che dichiararono essere fanalisti : essi, soli abitanti dell’ isola, al nostro sbarco si erano rifugiati in una grotta, il cui ingresso, ben dissimulato da una frana di grossi macigni, non dava passaggio che ad un uomo carponi. Nel pomeriggio del 13 luglio si ebbe la prima avvisaglia di reazione nemica. Un idrovolante si avvicinò all’isola verso le ore 15, e dopo un alto volo di esplorazione, s’allontanò per ritornare poco dopo, seguito dal cacciatorpediniere Tatra. Questo defilando lungo la costa di tramontana e di levante, aprì il fuoco contro la stazione R. T. e contro gli edifici dell’isola e lo continuò finche verso le ore 17, informato dall’ idrovolante della presenza di un sommergibile ’, si allontanò. Aveva sparato circa sessanta colpi arrecando danni non gravi \ 1 Secondo le istruzioni del comando della 2a squadra, un sommergibile a turno fu mandato a stazionare a Pelagosa. Questo doveva vigilare in immersione nelle ultime ore della notte fino a giorno chiaro ; ancorandosi poi in un punto ridossato dell’ isola, doveva tenersi pronto a uscire se si avvicinassero navi od aerei. Al Velella che era stato a Pelagosa il giorno 11, era succeduto il Fresnel. 2 Dal rapporto del comandante del presidio di Pelagosa: