— 150 — quasi quotidiane, lo esposero a mille rischi, dai quali era scritto dovesse salvarsi per cadere in un incidente aviatorio sul cielo di Venezia. Fra i voli del t. di v. Miraglia è memorabile quello del 7 agosto, perchè fu il primo dell’aviazione italiana su Trieste, e fu compiuto, avendo per compagno ed osservatore Gabriele d’Annuuzio. Il poeta soldato che, offertosi volontario a prestar servizio di guerra con la marina, aveva già partecipato con la squadriglia Impavido ad una crociera notturna sulle coste istriane l, aveva insistentemente domandato di compiere un volo su Trieste per lanciare agli Italiani, trepidanti in attesa della redenzione, un messaggio di appello al coraggio ed alla costanza. Cedendo al suo entusiasmo, le autorità navali concessero che egli accompagnasse come osservatore il pilota Miraglia. Partirono il 7 agosto nelle prime ore pomeridiane insieme con un secondo apparecchio italiano e con uno francese, e compirono due giri sopra la città. Su questa d’ Annunzio lanciò i sacchetti contenenti 21 copie del suo messaggio, ornati da nastri dai colori della bandiera, mentre sopra le navi in porto e sul palazzo presidenziale fece cadere il carico di bombe. Fatti segno al fuoco 1 D’Annunzio partecipò anche alla posa di uno sbarramento di 60 torpedini che la squadriglia Soldato, scortata dalla squadriglia Impavido, esegui nel golfo di Panzano la notte sul 19 agosto. Per questa missione le due squadriglie dovettero attraversare la zona che le informazioni davano come già minata dagli austriaci.