— 405 — evitare che questi timori si realizzassero; per nutrirli si attendevano le farine provenienti da Du-razzo e da S. Giovanni di Medua. Alla fine di novembre i primi gruppi serbi, militari e civili, estenuati dalla fame e dal freddo, giungevano a Scutari, aggravando le condizioni della città già estremamente difficili per insufficienza di alloggi e di derrate alimentari. Altri gruppi arrivavano a Tirana e ad Elbassan, ed il loro numero cresceva rapidamente l. Nella ridda di notizie contradditorie, che pervenivano da ogni fonte ai nostri comandi navali, era difficile sceverare quale fosse la verità sugli avvenimenti in corso; le informazioni giungevano travisate nella trasmissione ed esagerate dal panico, se pure non erano talvolta parto di fantasia. Appariva tuttavia ben chiaro come le condizioni fossero estremamente gravi. Importava poco conoscere nei loro particolari i movimenti delle tre armate componenti l’esercito serbo : era certo ormai che tutte, più o meno in disordine, ripiegavano o nel Montenegro nella direzione di Podgoritza 2 su Scutari e S. Giovanni davano imbarazzo ad Essad Pascià, sia per il loro sostentamento, sia per la loro custodia in un paese la cui popolazione dimostrava non poca simpatia per l’Austria e per la causa della Turchia sua alleata. 1 Re Pietro di Serbia giunse da Scutari a Tirana 1*8 dicembre con intenzione di riorganizzare la resistenza dell’esercito. * Podgoritza, dove dimoravano ordinariamente 10.000 abitanti, fu invasa da 50.000 Serbi.