— 379 — cominciato il 25 novembre, praticamente era ultimato il 5 dicembre. Nei giorni seguenti fu compiuto rancoramento della linea d’ostruzioni, di cui le operazioni in corso nella rada avevano spesso obbligato ad interrompere il lavoro. Si approntò anche un’altra ostruzione di 2.000 metri di reti pa-rasiluri e paraacciarini per una protezione ravvicinata delle navi alla fonda1. Contemporaneamente per far fronte alle prime necessità, si pose mano alla costruzione di batterie antisiluranti con fronte a mare ed antiaeree. A queste fu dato carattere permanente, progettandole con visione del problema più generale c in modo di poter attendere con maggior calma allo studio di un piano completo di difesa cd alle opere necessarie per porre Valona in condizione da servire come una sicura base navale. Una batteria di 4 pezzi da 120 mm. fu perciò sistemata a Treporti, una da 76 mm. tanto a Saseno come sulla Punta S. Giovanni, ed una antiaerea a Kusbabà corredate tutte delle relative stazioni fotoelettriche. Altri cannoni di piccolo calibro vennero messi a posto sui galleggianti delle ostruzioni2. 1 Era stato istituito un comando speciale che, imbarcato sul piroscafo Pegli, armato ad adattato allo scopo, concentrava il servizio dello studio e della posa delle ostruzioni che andavano moltiplicandosi a difesa non solo delle basi navali, ma dei porti mercantili su tutta la costiera italiana, anche tirrenica. 2 Nel corso del 1916 si aumentarono le artiglierie e si ebbero a Treporti una batteria da 120 e una da 76, a Punta Peschiera