— 23 — dinand Max, Habsburg, Arpad e Babenberg) iniziò il bombardamento degli obbiettivi militari più importanti, come forti, caserme, semaforo, cantiere, officina del gas etc. e ad essa si associarono il gruppo autonomo della 1“ divisione (Viribus Uni-tis e Tegetthoff) ed il Franz Ferdinand sotto la direzione del comandante della stessa la divisione. Il bombardamento, durante il quale fu usato il massimo riguardo alla città e specialmente agli edifici serventi al culto ed a scopi umanitari \ durò fino alle ore 4,53 ed ebbe il successo desiderato. Le batterie non risposero al nostro fuoco perchè gli armamenti dei pezzi, a quanto si ammette, furono cacciati dagli idrovolanti arrivati sopra ad Ancona di ritorno dai loro attacco contro Chiaravalle2____ «I c. t. Velebit e Csikos furono mandati innanzi alle ore 2 e si recarono presso l’entrata del porto di Ancona da dove silurarono un piroscafo con bandiera italiana, ed oltre a ciò bombardarono la caserma ed il deposito di petrolio». 1 Dall’elenco dei danni, che si riporta nell’appendice 2, si rileva che la cattedrale di Ancona fu colpita più volte, e così furono colpiti ospedali e molte case private. Minimo fu invece il danno arrecato agli impianti ferroviari. 2 Sta nel fatto che le batterie terrestri non potevano rispondere semplicemente pèrche non esistevano, per essere state disarmate durante la neutralità a fine di dichiarare Ancona città indifesa. (V. voi. I). Gli idrovolanti a Chiaravalle non arrecarono danno.