— 377 — vizi di crociera nel basso Adriatico e di scorta ai rifornimenti all’esercito serbo. Alla fine di novembre tutto era pronto a Taranto per iniziare la spedizione. * * * In considerazione della nuova funzione che la rada di Valona doveva assumere, era necessario provvederla di una difesa fissa. L’ampiezza già ricordata di cinque miglia dell’accesso alla vasta e profonda insenatura, ed i mezzi che potevano essere raccolti ed impiegati nel breve tempo disponibile, escludevano che si potesse improvvisare una protezione assoluta da qualsiasi attacco di un nemico che fosse stato tenacemente deciso ad ostacolare l’uso della rada. La distanza però degli ancoraggi esterni e della città dall’entrata del golfo metteva ganica, coll’Albania, Corfù ed il Pireo. Queste linee ebbero la finalità di aumentare nei limiti del possibile il commercio privato, e di creare periodiche comunicazioni per il trasporto di personale e materiale militare italiano ed alleato e per il servizio postale. Dell’approdo di Gallipoli si fece sempre più vasta e migliore utilizzazione col procedere del tempo, dopo che vi fu istituito un ufficio staccato dei trasporti militari marittimi, alla dipendenza di quello di Taranto, e dopo che vi furono eseguiti importanti lavori senza dei quali mal si sarebbe prestato alilo scopo. Fu prolungato per 300 m. il molo foraneo, rafforzando anche la parte esistente; fu scavato l’intero bacino del porto fino alla profondità di m. 10, e fu portata l’acqua potabile fino alla banchina ad una fonte che erogava da 100 a 150 tonn. al giorno. I lavori furono eseguiti dall’amministrazione della marina insieme con altri minori nuovi magazzini, mezzi di carico etc,