— 413 — infine da questo centro importante, dal quale partivano le magre vie di comunicazione verso l’interno, il reparto italiano avrebbe potuto esercitare la sua influenza in direzione di Tirana e di Elbas-san per prestare assistenza ai serbi e regolare, incanalandolo ordinatamente verso il mare, il movimento delle truppe e degli sbandati. Scelta la brigata Savona, comandata dal maggior generale Guerrini, essa mosse da Valona il 5 dicembre, ma la marcia fu lenta e ritardata dalle difficoltà del cammino in terreno paludoso, trasformato in un vasto pantano dalle pioggie invernali. Da Fieri a Kavaja non esistevano strade che meritassero tal nome, e dovevano traversarsi vari corsi d’acqua e fiumi come la Voiussa, il Semeni e lo Skumbi. Soltanto il 18 dicembre i primi reparti raggiunsero faticosamente Kavaja ed il giorno seguente arrivarono a Durazzo. Fu stabilito altresì un piccolo presidio a Fieri, tappa prossima a Valona,e furono spedite piccole missioni di ufficiali nell’ interno del paese per l’assistenza materiale e l’istradamento dei fuggiaschi1. Il 22 dicembre colla Partenope furono anche mandate a Durazzo alcune artiglierie con altri 350 uomini. 1 Arrivata la brigata/ Savona a Durazzo, ne partì il personale della legazione austro-ungarica, imbarcando sul motoveliero americano Albany: sbarcato a Gallipoli, fu fatto proseguire diretta-mente con treno speciale attraverso 1’ Italia per la frontiera svizzera.