— 395 — pide scorrerie delle siluranti, con la guerra di mine e con l’aviazione. Il periodo, del quale ora ci occupiamo, fu sopratutto di preparazione : preparazione cioè delle difese contro gli attacchi nemici dall’aria e dal mare, e più ancora preparazione silenziosa per aumentare le nostre forze e per ideare alcune singole straordinarie imprese, con le quali, più tardi, con mezzi minimi ma con grande arditezza, si tentò più volte di colpire di sorpresa i centri vitali del nemico. L’assenza di grandi offensive sull’ Isonzo nei mesi invernali dette campo alla marina di perfezionare le installazioni già approntate di artiglierie e di prepararne alcune nuove. Tale lavoro di allestimento non avveniva però indisturbato. Il cannone tuonava quasi ogni giorno da una parte e dell’altra, temprando gli armamenti dei pezzi alle future prove; fu particolarmente attivo il 24 gennaio 1916 durante l’offensiva della III armata contro S. Michele, Doberdò e Duino. Il 22 febbraio le batterie della marina sull’ Isonzo provocarono vasti incendi a Duino. Di maggiore importanza furono le operazioni del 28 e 29 marzo, allorché le nostre batterie di medio calibro tennero in rispetto le artiglierie nemiche fisse e mobili e furono più volte colpite nel materiale e negli uomini dell’armamento \ 1 In queste azioni «i segnalò il sottolenente del C. R. E. M.