Oggi con più ampia e completa conoscenza e con più serena visione quei fatti (che l’opinione pubblica apprese ingranditi dalle voci che passavano di bocca in bocca e che essa valutò sotto 1’ impressione di un primo colpo di guerra rude ed inatteso), ci appaiono con le loro conseguenze sotto l’aspetto di un incidente secondario. Il comando italiano nel preparare il « Piano generale d’azione» deliberatamente aveva escluso che le navi .maggiori, avventurandosi subito in una lunga navigazione al Nord verso Pola alla ricerca di un incontro con qualche gruppo della flotta nemica \ corressero il rischio di un attacco di sommergibili, contro i quali, è bene ricordarlo, non esisteva ancora difesa adeguata. Attendeva d’altronde per questo incontro il convenuto concorso delle Marine alleate che non era ancora giunto in Adriatico, e che avrebbe dovuto essere più valido di quanto di fatto non fu. L’obbiettivo propostosi essere negata nella seconda. A dimostrare l’animo con le quali le popolazioni adriatiche sopportarono la loro condizione, sta il contegno da esse tenuto nei tré lunghi anni di guerra. Fu piuttosto un sentimento d’indignazione per l’atto inumano e contrario al diritto contro le popolazioni inermi che fu suscitato nell’animo degli italiani, e per conseguenza un inasprimento del-1’ inimicizia contro la nazione che aveva sempre cercato di conculcare e tenére vassalla 1’ Italia, e un maggiore stimolo a vincere la guerra. 1 La perdita di una nave da battaglia avrebbe potuto avere oltre tutto, in quel primo periodo, anche conseguenze di ordine politico che bisognava evitare.