— 218 — nenti a questa squadriglia Squalo, Otaria, Delfino e Tricheco erano stati poi aggregati alla flottiglia di Venezia. Per l’ampiezza degli specchi d’acqua da controllare lungo il nostro litorale e sulla sponda orientale in prossimità delle hasi nemiche, le 21 unità disponibili non erano certo sufficienti, sopratutto se si teneva conto dei molti giorni di riposo, e dei turni di lavoro per verifiche e riparazioni che esse richiedevano, data la loro età e i loro difetti: chiesto perciò il concorso degli alleati, nella convenzione di Parigi del 10 maggio 1915 la Francia prese impegno di mandare in Adriatico quei sommergibili di cui il comandante in capo dell’armata navale francese avrebbe potuto privarsi. Giunsero così a (Brindisi il 27 e 28 maggio VAmpère, il Cugnot, il Monge, il Fresnel e il Mes-sidor, seguiti il 14 giugno dal Papin e più tardi dal Cicogne, dal Gay Lussac e àd\YArgonaute l. L’Inghilterra, yon potendo inviare siluranti di superficie, mandò durante l’ottobre a Venezia sei sommergibili della classe B (B 6, B 7, B8, B9, B 10, B 11). Per qualche tempo durante le operazioni ' Questi tre erano di costruzione anteriore al 1910. Alla fine del 1915 e nel primo trimestre del 1916, nel periodo cioè a cui si riferisce il presente volume, il numero dei sommergibili francesi alle dipendenze del comando dell’armata navale fu aumentato temporaneamente per le operazioni di salvataggio dei serbi, cosicché durante periodi diversi furono dislocati nel basso Adriatico anche i seguenti: Foucault, Archimede, Franklin. Arago, Bernouilly e Faraday.