— 393 — strade, acquedotti, baraccamenti, edifici, etc. per i quali gran parte dei materiali da costruzione furono richiesti in Italia. Organizzato però il servizio di queste comunicazioni, destinandovi alcuni vecchi piroscafi ed unità minori di scorta, completata la difesa della rada, disposto che i due incrociatori corazzati Ferruccio e Farese si recassero alla fonda a Valona ed affidato infine il comando di queste unità ad un ufficiale ammiraglio (contrammiraglio Capomazza), che ebbe anche la direzione superiore dei servizi della R. Marina a terra, la flotta del basso Adriatico potè nuovamente essere concentrata nell’opera di assistenza e di vettovagliamento degli eserciti serbo e montenegrino. Ricordando alcune delle crociere e delle navigazioni che si effettuarono contemporaneamente ai convogli di truppe, abbiamo veduto come questa opera era stata continuata, migliorandola nella sua esecuzione, perchè ai piccoli carichi isolati, che ormai il nemico non intendeva più lasciar passare incolumi, erano stati sostituiti piroscafi di maggior capacità, mandati sotto scorta. Si usarono come porto di partenza così Brindisi, come Gallipoli e, quando fu possibile, si lasciarono le scorte zogiomo correva dal Drinos sul monti del Kurvelesh con uno sviluppo di trincee e reticolati per 160 chilometri. Una linea principale di resistenza correva poi dalla Voiussa ai monti del Kurvelesh, seguendo il corso della Susi zza : questa aveva uno sviluppo di 100 chilometri.