— 296 — Alla marina italiana, dopo aver requisito tutti i rimorchiatori che potevano essere risparmiati dal consueto servizio portuale e pochissimi piccoli piroscafi, niente altro rimaneva che fosse adattabile allo scopo; per conseguenza essa potè provvedere appena alle maggiori urgenze del dragaggio, e nulla restò disponibile per la vigilanza antisommergibile. A noi mancava del tutto nel campo della pesca l’ottimo materiale a vapore, di cui disponevano la Gran ¡Bretagna ed in grado minore anche altre potenze marittime : non si trovarono nei porti italiani ohe pochissimi velieri muniti di motore ausiliario, golette e cutters, le cui capacità furono sfruttate al massimo grado, ma che, come dicemmo in altro capitolo, dovettero pure essere impiegati per il traffico commerciale e per il trasporto di rifornimenti attraverso l’Adriatico1. Tra lo scarso materiale requisito meritano essere ricordati i piccoli piroscafi Gianicolo, Palatino, Aventino e Quirinale che durante tutta la guerra (ad eccezione del Palatino che fu perduto nel novembre 1915) resero utilissimi servigi nel basso Adriatico, superiori ad ogni aspettativa, cumulando funzioni diverse di trasporti di materiale e di personale, di dragamine, di vigilanza antisom- 1 Nella primavera del 1915 si era tentato di organizzare per il dragaggio delle rotte di accesso delle piazze marittime un notevole numero di piccole barche a vela da pesca (tartane) ma la esperienza dei primi giorni fu tanto poco soddisfacente, che vi si dovette rinunciare.