— 311 — Cervin, comandante della III divisione, il capitano di vascello Fara Forni, comandante della B. Brin, 21 ufficiali e 433 sottufficiali e comuni; scamparono alla catastrofe 9 ufficiali e 473 militari del C.R.E.M., dei quali poco più di un centinaio feriti. Al momento del fatale accidente transitavano nel porto esterno, a qualche centinaio di metri dalla corazzata colpita, il cacciatorpediniere francese Borée e le torpediniere 368 e 369 dirette per uscire in mare aperto. Tanto erano prossime al centro dell’esplosione, che furono obbligate a fermare le macchine per evitare di essere colpite dai rottami lanciati in aria che ricadevano intorno alla nave. Ebbero perciò campo meglio di ogni altro di seguire le fasi dello scoppio, e di essere le prime a portare soccorso all’equipaggio colpito. Citiamo perciò dal rapporto del capitano di fregata Nel, comandante del Borée e della squadriglia francese, il seguente brano : « Una gran parte dell’equipaggio del Brin subito dopo l’esplosione si era raccolta sulla prua in ordine perfetto. Non si udiva fra quegli uomini nè un grido, nè un appello. La loro condotta è stata ammirevole. Non ne ho visto un solo gettarsi in acqua prima che fosse dato l’ordine di abbandonare la nave. H Borée e le altre torpediniere erano pronti a raccoglierli. «Lo sbarco avvenne qualche minuto dopo in ordine perfetto. Numerosi rimorchiatori e imbar-