— 337 — cima del Kuk, godeva un’amplissima e chiara visione del golfo di Cattaro e del mare Adriatico, e serviva a dare notizia ora per ora al comando in capo dell’armata navale dei movimenti delle unità austriache e di quanto avveniva nelle Bocche e in una vasta zona di mare antistante la costa. Ciò fu di grande utilità indubbiamente : ma non così decisiva come potrebbe credersi, in quanto che il comando austro-ungarico, per non perdere il vantaggio della sorpresa dei movimenti suoi, aveva dislocato nella base navale di Sebenico gli esploratori, i cacciatorpediniere e le torpediniere, tutte cioè le unità che erano impiegate più attivamente. Il distaccamento italiano poi, oltre a provvedere al funzionamento della stazione R. T. del Kolovir, concorreva con i marinai francesi a quello della stazione montenegrina di Podgoritza. Col rinforzo dato dai marinai italiani fu anche possibile stabilire d’accordo col comando francese degli altri posti di vedetta lungo la costa montenegrina ed albanese : a Sveti Ilija sopra Budua, a Dulcigno e in un secondo tempo a S. Giovanni di Medua con personale italiano, ad Antivari e a San Nicolò sulla Boiana con personale francese. Questi posti furono conservati fino alla ritirata dei Serbi non senza disagio, perchè nei porti costieri tutto il personale fu colto dalla malaria. Conviene ricordare anche l’esistenza di una stazione di vedetta a Durazzo, oltre ai lavori eseguiti in questa città e nel porto, tra i quali il prolunga - 22. — La marina italimia, ecc., Voi. II.