— 195 — oee più avanzate. I nostri marinai, che avevano prima diretto un nutrito ed efficace fuoco di fucileria contro le imbarcazioni e lo avevano sospeso quando queste erano rimaste occultate dalla costa, 10 riaprirono per impedire agli uomini, che avevano ormai raggiunto l’altura, di eseguire il movimento di accerchiamento che, portandoli sul rialzo di terreno di S. Michele, avrebbe loro permesso di battere le trincee da una posizione sopraelevata. « Sorpresi de questa vivace resistenza, gli austriaci si gettarono a terra e presero ad avanzare lentamente, mentre a bordo delle navi il fuoco continuava colla massima intensità, concentrandosi contro le opere da cui partiva la nostra fucileria. La testata della trincea 9 fu smantellata, divenne insostenibile e fu abbandonata; coloro che l’occupavano si portarono nella ridotta della stazione R. T. traversando il terreno scoperto; uno di essi fu ferito. Il comandante austriaco col grosso del drappello si era portato sotto la ridotta 13 e di lì rispondeva alle nostre fucilate, mentre alcuni dei suoi più arditi si erano spinti sulla strada di Stara Vlaka e avanzavano verso la radio. Ma 11 nemico non si decideva all’attacco vigoroso anche di una sola delle nostre trincee. In questa fase furono sferrati i primi colpi di cannone contro i fabbricati: in verità alcune fucilate erano cominciate a partire da S. Michele e dal faro. Appostato presso S. Michele, il 2° capo Battaglia tentava di