— 280 — volontari erano da diporto per la maggior parte, con qualità nautiche mediocri e motori su cui non poteva farsi assegnamento; e quando si pensi che il loro spostamento si aggirava sulle 3 tonn. (solo qualcuno raggiungeva le otto) e la velocità sulle 8 miglia, si comprende come non potessero servire che a compiti di portata limitata, spesso anzi senza carattere guerresco. Il numero totale di coloro che prestarono più o meno a lungo servizio durante la guerra come volontari motonautici fu poco superiore al centinaio. Di questi circa trenta passarono poi al co- puro caso decisi di attendere ancora sperando che si spegnesse ma invece il proiettore restava sempre fisso. Intanto veniva notata a sud della diga una macchia bianca in moto e pooo dopo si udiva benissimo rumore di motore. « Considerando l’impossibilità di raggiungere la diga a remi, che, nella quasi certezza di essere stato scoperto, non conveniva raggiungerla col motore dovendo restare su di essa per almeno mezz’ora, tenuto conto anche della limitata velocità e mezzi offensivi deìVOleancler, alle ore due decisi rinunciare all’operazione dirigendo a Grado. « Da tutto ciò risulterebbe che la sorveglianza nei pressi di Trieste è attivissima, che i proiettori sono di una potenza eccezionale e che hanno un settore prestabilito da esplorare prima e da illuminare dopo. « Barcola esplorerebbe dalla lanterna del porto fino a Mi-ramare indugiandosi specialmente presso la lanterna. Servola tutto lo specchio d’acqua del porto che illumina completamente. San Rocco da ponente fino alle dighe restando poi col fascio fisso nel passaggio fra esse e la costa Punta Sottile da S. W. fino alle dighe restando poi fisso verso il vallone di S. Bartolomeo. Fu anche notato un piccolo proiettore nel vallone di Capo d’Istria ».