— 370 — Weymouth, dal Bixio e da quattro cacciatorpediniere, inviati contro il nemico alle prime notizie ricevute sull’incursione, non giunse in tempo. Il giorno seguente, 6 dicembre, un altro gruppo formato daWHelgoland con sei cacciatorpediniere e due sommergibili si presentò davanti a Durazzo circa le 7 del mattino. Due delle siluranti entrarono in porto, mentre le altre unità rimasero ferme nelle acque antistanti, visitarono il veliero italiano Carmelitano alla fonda, ne sequestrarono le carte di bordo, ne stracciarono la bandiera, e fatto gettare in mare l’equipaggio, che si salvò a nuoto, af- già mostrata dall’ incaglio della jole e in considerazione della mancanza di tempo. « Si poteva solo procedere alla distruzione del sommergibile ed alla cattura del suo equipaggio. Perciò alle 8 fu aperto il fuoco con i pezzi da 70 min. contro lo scafo e contro l’equipaggio con i fucili e le mitragliere. Cinque uomini dell’equipaggio del sommergibile tentarono di raggiungere la terra ferma fuggendo con il battello suaccennato. Poiché essi, nonostante che alcune granate fossero scoppiate davanti alla prua del battello, non rinunzia-vano al tentativo di fuga, fu fatto affondare il battello stesso con alcuni colpi. Cosi fu ucciso un uomo, un altro gravemente ferito; due guadagnarono a nuoto una piccola isola sabbiosa, dove furono presi, un quinto rimase col ferito sul battello che affondava ed era trascinato dalla corrente: ambedue furono poi raccolti dalla torpediniera 66. (.( Con il cannoneggiamento furono aperti sul sommergibile grandi squarci, prodotti incendi ed esplosioni, e scoppio delle cariche dei siluri esistenti nei tubi; fu distrutta la parte prodiera del battello tanto che esso affondò. « Alle ore 8,45 dopo che furono tirati anche sull’ isola tre colpi u granata, il comandante del sommergibile fece capire di essere