vali della Francia, Italia ed Inghilterra furono segnate le basi di un accordo circa le misure da adottare che comprendevano : 1°) la ripartizione del Mediterraneo in zone per l’assegnazione dei bastimenti di pattuglia di ciascuna nazione; 2°) l’organizzazione del traffico delle navi mercantili nel Mediterraneo, fossero esse requisite o no; 3°) ¡’organizzazione di un servizio d’informazioni per i bastimenti in navigazione per mezzo della radiotelegrafia e dei semafori, nei riguardi dei movimenti dei sommergibili nemici. All’ Italia furono assegnate quattro zone : il mar Tirreno (zona 3a) limitato dalle congiungenti Ven-timiglia con Capo Corso e Capo Spartivento (Sardegna) con Trapani, il mare Adriatico (zona T) fino alla congiungente Otranto con Capo Linguetta, il mare Ionio (zona 6a) limitato a Sud Est dalla linea Capo Passero-Capo Kephali, e infine la zona libica (zona 18a) limitata a Nord da una linea curva ideale dal confine tunisino al confine egiziano. Al-l’Inghilterra furono assegnate quattro zone, intorno cioè a Gibilterra, a Malta ed all’ Egitto, e nella parte settentrionale dell’ Egeo. Il resto del Mediterraneo, diviso in dieci zone, fu affidato alla marina francese. Non fu compresa però nelle zone una vasta area al centro e verso oriente che, essendo lontana dalle coste, non era indispensabile 20. — La marina italiana, ecc., Voi. II.