l’esploratore eoi Balaton si distacca dagli altri c. t. e dirige verso capo Laghi, aumentando di velocità per tagliare la rotta ai cacciatorpediniere italiani qualora questi, supposti ancora a Durazzo, avessero voluto fuggire verso Valona. Giunto alle ore 7,10 a quattro miglia a ponente di capo Laghi inverte la rotta. Le altre unità ricevono invece ordine di entrare in porto dove trovano soltanto il piroscafo greco Mikael, un grosso veliero ed uno minore. Entrati alle ore 7,30 randeggiando la boa d’entrata, aprono il fuoco ed affondano i tre bastimenti che non hanno bandiera a riva. Alle ore 8, mentre stanno per uscire in franchia, sono fatti segno al tiro di due bocche da fuoco terrestri, che Essad Pascià aveva messo in batteria sulle pendici meridionali della fortezza. Ne segue un nutrito scambio di colpi durante il quale i c. t. per non essere colpiti, e per lasciare libero il campo di tiro al-l'Helgoland che incrocia a piccolo moto sull’allineamento delle due boe esistenti dinanzi alla rada, accostano a sinistra. Il Balaton frattanto è rimasto al largo, in servizio di vigilanza contro sommergibili. L’accostata fa entrare il Lika ed il Triglaw in un campo di mine, ed il Lika per il primo urta a Durazzo, erano diretti a Brindisi dal generale Guerrini, comandante del presidio italiano e dal R. Ministro Aliotti, che da terra vi assistevano, confermano la descrizione.