— 259 — % A Gli incrociatori leggeri e le siluranti continuarono a battere il mare nell’adempimento dei numerosi servizi di guerra, che conservarono il loro speciale carattere di crociere nel basso Adriatico e di incursioni notturne nell’ alto Adriatico. S’intende che non furono escluse in casi particolari saltuarie uscite in forza di siluranti (in mancanza d’incrociatori leggeri) per la ricerca di unità nemiche. Come esempio di queste operazioni, accenneremo a quelle compiute dal 18 al 22 luglio, durante le quali tre gruppi di siluranti, formati ciascuno di tre o quattro torpediniere e cacciatorpediniere, dislocati preventivamente a Venezia, a Porto Buso e a Porto Corsini, ebbero ordine di ricercare durante le notti ed affrontare il nemico se, come se ne aveva avuto sentore, questo fosse uscito in mare per ripetere attacchi di sorpresa all’alba contro qualche punto della nostra costiera da Venezia al nuovo confine o da Porto Corsini ad Ancona. Ma s’imponeva la necessità di contenere anche l’attività del naviglio leggero e di quello silurante così al Nord come al Sud deU’Adriatico, per risparmiare gli apparati motori, i macchinari e gii stessi scafi ed evitare troppo frequenti periodi di completa inutilizzazione per riparazioni. Perciò il capo di stato maggiore della marina andò ribadendo con nuove successive istruzioni le direttive emanate fino dall’ inizio delle ostilità ; e dispose che il