— 180 — delle stesse parole dell’allora primo Lord del mare Winston Churchill1, che nella sua bellissima opera la Crisi mondiale così espone lo stato, di fatto, nei primi giorni di guerra : « Fino allora però egli (l’ammiraglio Milne) non era riuscito a mettersi in comunicazione con l’ammiraglio francese nè per radiotelegrafia nè con l’invio di lettere portate a iBiserta dal Dublin, ed ignorava perciò dove si trovassero le squadre alleate ed i trasporti. Non ne aveva però informato l’ammiragliato il quale viceversa, dopo il telegramma circolare emanato il giorno 4 (agosto) col quale ordinava a tutti i comandanti delle singole stazioni di prendere accordi coi francesi e agire di conserva con essi, era convinto che ciò fosse già avvenuto anche in Mediterraneo. ¡Per questa ragione noi non ci eravamo curati di domandare a Parigi informazioni e schiarimenti mentre, se l’avessimo fatto, avremmo saputo che nel frattempo i piani francesi erano cambiati e che i trasporti non erano ancora in mare. Ciascuno aveva dunque la propria parte di torto ». * * * Nei riguardi particolari della marina italiana, questa, nonostante avesse sopportato il peso della 1 Churchill W., La crisi mondiale 1911-1918. Edita a cura del-rUfficio storico délia R. Marina.