— 76 — tanto di far bombardare le oasi di Zeiana e Sidi Kalifa nei pressi di Bengasi, dalle quali provenivano i nuclei ribelli che avevano eseguito l’attacco. Il Bausan lasciò Bengasi il giorno 2 e con un intenso fuoco dei cannoni da 152 e dei piccoli calibri distrusse gli abitati delle due oasi. Altra piccola azione fu svolta dalla torpediniera Orsa (comandante capitano di corvetta V. Bianchi), che, mentre navigava vicino alla costa in prossimità dell’abitato di Marsa Susa, fu fatta segno a scariche di fucileria dei ribelli annidati dietro le case, sulle quali essi avevano alzata la bandiera turca. La torpediniera rispose con le artiglierie demolendo alcuni abitati. Un’azione simile fu compiuta il giorno 10 gennaio dalla torpediniera Orione (comandante tenente di vascello A. Ledà) mentre la R. N. Misurala (comandante tenente di vascello F. Arese) nei primi di gennaio eseguiva un’ importante ricognizione della costa fino a Solum, ove il posto turco di confine era tuttora in armi. Particolarmente gravoso era in Cirenaica il servizio di vigilanza contro il contrabbando di armi alimentato da piccoli piroscafi e velieri, la cui partenza veniva segnalata dalle nostre autorità consolari residenti nei porti del Levante. Cosicché le nostre poche unità erano costrette a tenere continuamente il mare in condizioni particolarmente sfavorevoli, dovute alla stagione invernale, alla mancanza di punti di approdo ed alle offese