— 189 — * * * Quantunque alla metà di luglio la situazione politica non fosse ancora allarmante, il ministero della marina aveva già cominciato a prendere le precauzioni consigliate dagli avvenimenti, e le prime disposizioni date si riferirono al rimpatrio delle navi dislocale nei mari lontani e precisamente del Marco Polo, che era in Cina, e della Calabria che si trovava nell’America Centràle. Ma alla fine di luglio il precipitare improvviso degli avvenimenti fece ritenere indispensabile che la flotta fosse pronta ad ogni evento, ed il 28 luglio fu trasmesso l’ordine riservato agli ammiragli, che si trovavano in licenza, di ritornare in sede, ed il giorno successivo fu disposto per il richiamo di tutto il personale in permesso. Contemporaneamente venne ordinata una tacita mobilitazione, senza però richiamare alcuna classe, per non peggiorare la situazione politica, visto che i governi d’ Italia e d’ Inghilterra stavano svolgendo in quei giorni una coraggiosa e sincera azione diretta ad evitare il conflitto. La divisione delle navi scuola composta dal vecchio incrociatore Etna e delle RR. NN. Flavio Gioia e Vespucci era giunta a Glasgow e colà ebbe l’ordine di rimpatriare.