— 258 — zioni di inferiorità sia geografica sia economica, in cui ci trovavamo rispetto alla Francia divenuta minacciosa verso di noi, ci indussero a dedicare tutte le nostre scarse risorse ad organizzare il sistema difensivo verso occidente, trascurando per necessità di cose l’Adriatico ove ¡per il momento la combinazione politica della Triplice Alleanza ci dava una relativa sicurezza. Questa sicurezza compensava però solo in parte la penosa situazione morale, che avevamo dovuto subire, accettando tacitamente di lasciare in tale mare la mano libera all’Austria, che ne approfittava per tentare di soffocare ogni velleità di irredentismo nelle iprovincie italiane a lei soggette e per affermare il suo incontrastato dominio. Basterà ricordare che per mantenere un’atmosfera di buoni rapporti con i nostri vicini orientali 1’ Italia rinunziò a mostrare normalmente la sua bandiera da guerra sulla sponda orientale dell’Adriatico, nè d’altra parte si sarebbe potuto fare altrimnti in momenti così difficili per il rafforzamento interno ed esterno della patria. Naturalmente anche la costruzione del nostro naviglio subì 1’ influenza delle possibili necessità di impiego e dei problemi strategici che derivavano dal considerare il Mediterraneo occidentale come principale bacino per le nostre eventuali attività guerresche. Tenuto conto che difficilmente avremmo potuto raggiungere il livello di potenza della flotta francese e sperare di ottenere di conseguenza con-