— 234 — Tu capisci benissimo tutto questo senza che io mi dilunghi. Dunque osa e subito. Scusami questa tiritera ». E naturalmente appena Sonnino fu al potere accanto all’on. Salandra, mise in atto le sue vedute. A tali considerazioni di carattere politico interno ed estero si aggiunse la sempre crescente incertezza della stabilità del governo di Durazzo e della condotta di Essad Pascià a nostro riguardo (vedi documento n. 22) e fu quindi deciso che il nostro interessamento in Albania non fosse limitato al controllo delle acque albanesi e alla missione sanitaria a Valona ma, pur tenendo conto delle considerazioni militari di non impegnare colà grandi forze, si procedesse tuttavia ad una vera occupazione militare della città di Valona. Già da tempo era pronto a Brindisi un corpo di spedizione composto da un reggimento di bersaglieri che avrebbe dovuto imbarcarsi sui piroscafi Valparaiso e Re Umberto. La R. N. Sardegna era frattanto giunta in Adriatico fin dal 7 dicembre, e su di essa aveva alzata 1’ insegna l’ammiraglio Patris, al quale dal ministero degli esteri era stata data la facoltà di agire qualora lo avesse giudicato opportuno, in accordo con le nostre autorità diplomatiche. Il 25 dicembre avvennero improvvisi disordini a Valona ed il R. Console d’Italia chiese all’ammiraglio Patris che le forze da sbarco intervenissero per ristabilire l’ordine. Immediatamente il