— 344 — « Ma tutto ciò è bene che io sappia fin d’ora, ed è perciò che ho creduto di porre il problema nei termini più concreti possibili, perchè Y. E. possa darmi affidamento sul grado di concorso che la marina potrà dare alla III armata per il raggiungimento dell’obbiettivo Trieste». A questa e a successive richieste simili del generale Cadorna rispondeva definitivamente il vice ammiraglio Revel esprimendosi nei seguenti termini : « il concorso della marina alle operazioni della III armata anche se limitato alla protezione della strada costiera non poteva risultare pieno ed efficace se non dopo aver conseguito il dominio, almeno relativo, del mare sia con la battaglia vittoriosa oppure con opportune dislocazioni del nostro grosso rispetto al grosso avversario. Per dare battaglia occorre però che il nemico intenda accettarla ed esca dalle sue munitissime basi. La dislocazione del nostro grosso per assicurare almeno il dominio relativo del golfo, quando il grosso avversario fosse rinchiuso nelle sue fortezze settentrionali, è operazione resa difficile e rischiosa dalla deficienza strategica del nostro litorale rispetto a quello strategicamente ottimo dell’avversario » ; e concludeva assicurando che ad ogni modo si sarebbe tenuto conto al massimo delle esigenze dell’esercito. La convenzione navale che nel maggio 1915 era oggetto di trattative con i futuri alleati, faceva ritenere in seguito possibile il concorso nel basso