— 116 — * * ¡¡s Mentre il grosso delle forze navali italiane cercava di approfittare del periodo di calma per rimettersi in completa efficienza dopo l’intensa attività della flotta svolta nel 1913, l’ufficio del capo di stato maggiore seguiva lo svolgersi degli avvenimenti albanesi a mezzo della R. N. Iride che insieme con un’unità austriaca stazionava a Va-Iona. L’assetto dell’Albania decretato dalla conferenza di Londra era stato ormai accettato da tutte le potenze, ma la commissione di controllo, che nella sua qualità di loro mandataria, doveva attuare tali decisioni e dare forma di stato e di governo all’Albania, si trovava di fronte a difficoltà enormi. Il governo provvisorio non riusciva a dare la pace necessaria al paese sconvolto dall’ irrequietezza delle diverse nazionalità che lo formavano, preso di mira dalle cupidiglie slave ed elleniche, e turbato anche dall’urto delle diverse religioni dei suoi abitanti. Nei primi di gennaio si era verificato un tentativo insurrezionale contro il governo provvisorio di Ismail Kemal Bey avente lo scopo d’imporre come principe, in Albania, Izzet Pascià. Il comando della R. N. Iride negli stessi giorni