— 372 — mazione dell’Adriatico án un memoriale inviato agli ambasciatori italiani di Londra, Parigi e Pietroburgo, memoriale che riproduciamo in parte per il suo alto interesse nei riguardi della politica navale italiana non solo del tempo passato, ma anche del presente: « Il movente principale determinante la nostra entrata in guerra a fianco, dell’ Intesa è il desiderio di liberarci dalla intollerabile situazione attuale di inferiorità nell’Adriatico di fronte all’Austria per effetto della grande diversità delle condizioni fisiche e geografiche delle due sponde dal punto di vista della offesa e difesa militare, diversità che è stata resa più grande dalle armi e dalle forme della guerra moderna. Pel resto 1’ Italia potrebbe probabilmente conseguire la maggior parte dei desiderata nazionali con un semplice impegno di mantenere la neutralità e senza esporsi ai terribili rischi e danni di una guerra. Ora non varrebbe la pena di mettersi in guerra per liberarsi dal prepotente predominio austriaco nell’Adriatico quando dovessimo ricadere subito dopo nelle stesse condizioni di inferiorità e di costante pericolo di fronte alla lega dei giovani e ambizioni Stati jugoslavi ». Le conversazioni che avvenivano principalmente a Londra continuarono a svolgersi con uno scambio di proposte e controproposte relative sempre all’argomento dell’Adriatico, ma, mentre a Roma e a Londra si trattava per il nostro interven-