— 24 — vante, 1’ Italia tendeva ad assicurarsi il controllo del canale di Otranto. L’azione dei due governi in Albania sotto la turbolenta minaccia serbo-greca, doveva svolgersi quindi in comune accordo, provocando inevitabilmente il malcontento, sia pure larvato, della Russia, che vedeva di buon occhio la tendenza slava verso l’Adriatico, e quello più palese della Francia, che mirava a creare una minaccia greca al nostro potere marittimo in Levante. Essendo ancora prematuro da parte italiana l’invio di una nave da guerra nell’Albania settentrionale, considerata sfera d’influenza austriaca, vi fu inviato il piroscafo requisito Caprera con 1’ incarico, dopo aver sbarcato a Durazzo il nostro console cav. Dolfini, di assicurare le comunicazioni radiotelegrafiche tra il nostro consolato e 1’ Itali i. A bordo di tale nave ausiliaria era anche imbarcato in incognito un nostro osservatore, il tenente di vascello Torrigiani, con la missione di vigilare sulla situazione. Abbiamo già detto come il 27 novembre 1912 fosse proclamata l’indipendenza albanese; ciò non ostante il giorno successivo a tale proclamazione le truppe serbe occupavano Durazzo, Elbassan, Tirana ed altri centri minori, e qualche giorno più tardi, oltre ad eseguire il ricordato bombardamento di Valona, le truppe greche sbarcavano a Saseno e tagliavano il cavo telegrafico Otranto-Valona. ¡Perdurando dopo tali avvenimenti lo stato di