— 25 — disordine, ma non essendo ancora avvenuto un deciso intervento austriaco nella zona di Scutari, r Italia si limitò ad un’azione di assistenza tra le popolazioni albanesi e le truppe serbe che avevano occupato Durazzo. Un intervento decisivo sarebbe stalo prematuro, giacche le diplomazie lavoravano attivamente per assicurare il mantenimento dell’indipendenza albanese allo scopo di scongiurare un’azione austriaca. Tn speciale modo la Russia usava tutta la sua influenza sui governi di Belgrado e Cettigne per indurli a rinunciare al loro sogno di un porto albanese sull’Adriatico. Intanto il piroscafo requisito Caprera fu sostituito dal piroscafo requisito Cariddi, che rimase a Durazzo continuando il servizio delle comunicazioni r. t. e sbarcando materiale sanitario, che veniva offerto, dall’Italia, a mezzo del nostro console, alle autorità serbe di occupazione per l’assistenza alle truppe e alle popolazioni civili. E poiché a Durazzo verso la fine di gennaio si era concentrata una grande quantità di feriti e di ammalati dell’esercito serbo, e la scarsità dei mezzi ospedalieri e di trasporto facevano sorgere una situazione quanto mai penosa e pericolosa dal punto di vista sanitario, il governo italiano con atto veramente generoso mise a disposizione delle autorità serbe la R. N. ospedale Regina d’Italia, che comandata dal capitano di fregata Basso giunse a Durazzo il giorno 8 febbraio,