-122­ temporaneamente entrarono però in Adriatico, con grave di~ sappunto del Senato, anche 23 galere spagnuole che si spin~ sero fino a Ragusa col pretesto di combattere i barbareschi. Al sopraggiungere del Provveditore i corsari uscirono dal~ l'Adriatico e lo stesso fecero gli Spagnuoli per le insistenze del Provveditore veneziano. Durante la ritirata dei corsari il Pi~ sani li inseguÌ catturando 4 delle loro unità a Santa Maura, ma non potè impedire che anche Zante venisse messa a sacco. Come al solito Venezia aveva sempre armato qualche re~ parto per la soppressione della pirateria in Levante. Nel 1628 due grossi galeoni al comando di Giovanni Paolo Gradenigo e due galeazze agli ordini di Antonio Cappello ancorarono in Alessandretta dove erano alla fonda anche 5 navi da commer~ cio francesi. Cinque vascelli corsari inglesi, informati che in quel porto si trovavano quelle navi cariche di ricca mercanzia, entrarono nel porto senza sapere della presenza delle unità ve~ neziane. Gli Inglesi mossero senz'altro contro le navi francesi per impadronirsene, ma il Cappello, non volendo assistere come spettatore a questo atto di pirateria, si lanciò colle sue unità contro gli I nglesi che presero senz'altro il largo. Nel 1630 Maria. sorella del Re di Spagna, doveva recarsi in Ungheria per andare sposa a Re Ferdinando. Per fare di~ spetto a Venezia e dimostrare che la navigazione in Adriatico era libera a tutte le bandiere, la Corte di Madrid decise che la Principessa Maria dovesse recarsi per mare a Trieste scortata da numerose galere. La Principessa giunse infatti a Napoli dove si accinse a proseguire il viaggio, ma Venezia fece presente il suo diritto ed offrì di trasportare e scortare colla sua Armata la Reale fidanzata a Trieste. Nello stesso tempo il Senato ordinò al Provveditore Generale delle Isole di riunire le galere della Guardia del Golfo, quelle della Guardia di Candia e l O va~ scelli per impedire, anche con la forza, l'entrata degli Spa~ gnuoli in Adriatico. Davanti ad un atteggiamento cosÌ reciso la Corte di Spagna decise di rinunciare alla sua idea e di con~ sentire che la Principessa navigasse in Adriatico su una nave veneziana. Essa si recò quindi per via di terra in Ancona dove l'attendeva Antonio Pisani che con la scorta di 13 galere la portò a Trieste.