— 353 rimedio ad alcune deficienze nell’armamento delle torpediniere, così che prima del 24 maggio 1915 varie torpediniere a. m. avevano sostituito il vecchio armamento composto di 3 cannoni da 47 con due pezzi da 76. Anche sulle torpediniere costiere P. N. si vide la necessità di aumentare l’armamento d’artiglieria, e l’unico cannone da 57 fu sostituito in seguito in varie unità con 1 o 2 cannoni da 76/30 a. a. di un tipo nuovo, che la R. Marina aveva progettato e fatto costruire per l’armamento dei sommergibili. Questo ottimo cannone di piccolo calibro, dotato di notevoli qualità balistiche in relazione alla limitata lunghezza dei soli 30 calibri ed alla conseguente leggerezza, fu subito riprodotto in 162 esemplari che durante la guerra servirono ad armare, oltre le siluranti, anche i sommergibili, i treni armati, quando questi entrarono in servizio, ed infine) gli autocarri per la difesa a. a. mobile. Più notevole ancora nei riguardi delle piccole artiglierie fu la portata dei provvedimenti intesi a dotare al più presto la marina di una conveniente quantità di cannoni antiaerei navali. Fin dal marzo 1915 con sensibile anticipo rispetto all’epoca in cui anche il R. Esercito incominciò ad introdurre in servizio le artiglierie a. a., la R. Marina potè provvedersi in misura rapidamente crescente di complessi da 76/40 a. a. Anche questo tipo di cannone corrispose nel modo più completo alle esigenze della guerra, tanto che in 23 — La marina italiana, ecc., Voi. I.