— 205 — tutte le energie intellettuali degli organi dirigenti e l’attività navale delle unità della flotta. Sui mari del mondo intanto, la guerra marittima assumeva nuove ed inattese forme portando un profondo e radicale sconvolgimento nei metodi e nei concetti dell’ impiego delle forze navali, facendo sorgere impreveduti mezzi di offesa, e di reazione, e modificando la stessa struttura delle flotte. Gli insegnamenti che fin dai primi giorni ci venivano dal conflitto non potevano lasciarci indifferenti e si iniziava quindi per la marina un periodo di intensa e silenziosa preparazione sia degli animi che delle armi, che doveva essere portata a termine con un periodo di sereno raccoglimento e di decisa ed unica volontà. La marina italiana non fu inferiore alla vastità del compito a cui si era trovata di fronte nel cataclisma che sconvolgeva il mondo. Essa lo affrontò con ferma e forte disciplina, frenando le singole impazienze, accettando in silenzio le fatiche e le inevitabili conseguenze della dura preparazione alla guerra ignorate da chi non viveva nell’ambiente navale, trovando solo in sè stessa la fede e la convinzione che il sacrificio non sarebbe stato vano e che sarebbe scoccata l’ora inevitabile in cui 1’ Italia avrebbe potuto conseguire quegli scopi che con mirabile tenacia da molti anni erano l’oggetto della nostra politica navale. Cambiarono talora gli uomini nei posti più alti di comando, ma non cambiarono mai le direttive e