— 157 — vali germaniche in unione alle forze italo-austriache nel Mediterraneo. Pur avendo fissato il concetto che le flotte italo-austriache dovessero avere un compito comune, la azione delle due flotte era stata ripartita secondo criteri geografici, assegnando alla flotta italiana come campo d’azione il Mediterraneo a ponente del meridiano di Santa Maria di Leuca, mentre alla flotta austriaca era assegnata solamente la difesa dell’Adriatico sino al parallelo di Santa Maria di Leuca. Non era stato concertato nulla per quanto riguardava l’unità d’azione ed il comando unico, * partendo dal criterio che, in caso di un’azione comune, il comando in capo sarebbe stato assunto dall’ammiraglio comandante le forze appartenenti alla nazione nei cui mari di giurisdizione si sarebbe svolta l’azione. Gli avvenimenti politici, che abbiamo descritti nei precedenti capitoli, indussero i governi della Triplice Alleanza a riprendere in esame tali convenzioni e a perfezionarle alla fine del 1913. D’altra parte nel settembre del 1912 a Londra tra l’ambasciatore di Francia Cambon e Sir Edward Grey era avvenuto uno scambio di idee per una azione navale in comune nel Mediterraneo contro la flotta italo-austriaca. Questo scambio di vedute si concluse in una convenzione navale franco-britannica che, per quanto si riferisce al bacino del Mediterraneo, stabiliva quanto segue: La Gran