— 373 — to, i giornali russi svolgevano un’attiva campagna tollerata dal governo russo contro il preteso imperialismo italiano! I capi militari delle Potenze del-l’Intesa Joffre, Kitchener e il granduca Nicola che attribuivano la giusta grande importanza al nostro intervento sollecitavano frattanto la risoluzione delle trattative! Questo contrasto di intendimenti, di vedute e di direttive tra le Potenze dell’ Intesa minacciò di far naufragare le trattative. Da parte italiana eravamo rimasti nettamente fermi sui ¡punti più importanti e il presidente del consiglio Salandra nell’inviare nuove istruzioni a Londra le commentava con le seguenti frasi : « Le potenze della Triplice Intesa debbono comprendere che non chiedendo noi alcun loro diretto sacrificio pel nostro concorso, nè potendo esse per ora assicurarci alcun vantaggio concreto nel Mediterraneo orientale, unica seria ragione per metterci dalla loro parte trascinando la Rumenia è la esclusione dall’Adriatico di qualunque altra potenza militare. Non possiamo desiderare la surrogazione della rivalità con la Serbia alla rivalità con l’Austria, forse meno pericolosa perchè vecchio Stato in decadenza ». Il pertinace quanto astioso contegno di Sazonoff verso di noi, forse in quei giorni accentuato dal miraggio di una rapida soluzione del conflitto anche senza necessità d’intervento dell’ Italia, miraggio creato dai momentanei e fittizi successi dei