— 361 — Specialmente durante le sigizie, si sarebbero incontrate delle serie difficoltà per mantenere ormeggiato a ruota un cosi cospicuo numero di navi, vennero eseguiti degli scavi lungo tale canale portandolo a un fondale di metri 11. Altri lavori di scavo vennero in tutta fretta eseguiti nei canali al Nord di Venezia per poter meglio avvicinare, per via interna, il confine nemico. Ai primi di maggio 1915 venne aperto un canale fra Marano e la laguna di Ausa-Corno per galleggianti atti al trasporto di truppe. Più complesse, gravi ed urgenti erano le necessità di Brindisi, la cui importanza strategica è stata ampiamente (messa in evidenza negli studi e nei piani di guerra dello S. M. Le deficienze di Brindisi erano molteplici, sia dal Iato militare, sia dal lato nautico, ed infine anche dal lato logistico. Il fronte a mare era armato insufficientemente, l’accesso era troppo ampio per poter essere protetto bene contro eventuali tentativi di forzamento, i fondali erano insufficienti, le banchine, i depositi, e le sistemazioni logistiche in genere limitatissime. Non è possibile descrivere brevemente l’enorme e febbrile lavoro che fu svolto nei mesi della neutralità per trasformare Brindisi in una vera e propria base navale capace di accogliere tutta o gran parte della flotta. Sta di fatto che Brindisi, che nell’agosto 1914 poteva solo essere considerata come un buon porto di rifugio o una base secon-