— 286 — all’unità del calibro principale. Infatti le Radetzky erano armate con 4-305 e 8-240 e la media artiglieria vi era abolita mentre l’armamento antisilurante veniva convenientemente sviluppato e consisteva in 20 cannoni da 100. Con non minore rapidità procedette in Austria anche la costruzione delle navi inonocalibre, cosicché nel 1914, allo scoppio del conflitto, l’Austria aveva già in servizio tre di queste, la Viribus, la Tegetthoff e la Prinz Eugen, mentre la quarta era già varata e in avanzato allestimento. La situazione di fatto era dunque nel 1914 a favore dell’Austria nei nostri confronti per quanto si riferisce alle navi di linea. Scarso sviluppo era stato dato invece agli incrociatori corazzati, ma con giusto criterio il creatore della potenza marittima austro-»unga rica, il Montecuccoli, aveva rinunciato a tale tipo di navi molto costose, perchè esse trovavano in realtà scarso impiego strategico in un bacino ristretto come l’Adriatico, mentre le funzioni esplorative potevano egualmente venire svolte da incrociatori leggeri o da grosse siluranti. La deficienza di incrociatori corazzati non veniva quindi a diminuire nel suo complesso il valore della flotta austriaca e la preponderanza italiana in fatto di tale tipo di navi; non rappresentava per noi un deciso e reale vantaggio, in quanto tali unità non trovavano adeguato impiego in un conflitto italo-austriaco, in primo luogo perchè non avevano un corrispondente tipo