— 250 — che il ministro Berchtold fa riserva sulla provenienza delle mine ricuperate in Adriatico e dichiara ad ogni modo che la Marina I. e R. non usa mine proibite dalla Conferenza dell’Aia, mi affretto ad informare l’E. V. che l’ufficiale incaricato dell’esame delle mine sino ad ora trovate informa che esse non rispondono ai requisiti prescritti dalla Conferenza dell’Aia e che debbono, anche quando alla deriva, assolutamente ritenersi come pericolosissime alla navigazione. Sarebbe pertanto necessario che il console austriaco a Venezia fosse invitato ad assistere al loro esame affinchè si convincesse de visu del mancato funzionamento del congegno di disattivazione. Riterrei conveniente, a scanso di future contestazioni, documentare il numero di tutte le torpedini rinvenute; perciò, anziché affondarle, sarebbe il caso di disattivarle procurando poscia di ricuperare 1’ involucro per eseguire, a suo tempo, una fotografia che ne attesti il numero complessivo, invero assai rilevante sino ad ora. Il vice-ammiraglio capo di stato maggiore: f.to Revel». Contemporaneamente con il seguente telegramma in data 8 ottobre al comando in capo di Venezia si sospendeva la partenza dei piroscafi: « No. 3900 - urgente - precedenza assoluta ; «Per quelle informazioni e per quelle disposizioni che riterrà del caso comunico aver temporaneamente disposto: 1) sia sospesa la navigazione linee sovvenzionate che approdano lilorare a. u*