di completare l’opera pietosa mandando un’altra volta la nave a Durazzo ». * * * Nel mese di febbraio 1913 le condizioni politiche e militari dell’Albania subivano delle modificazioni in seguito alla ripresa delle ostilità, provocata dal fallimento delle trattative tra Stati balcanici e Turchia. I residui dell’esercito turco, aiutati da bande di volontari albanesi, si stavano riunendo e riorganizzando per fronteggiare i Serbi presso Elbas-san e contemporaneamente si preparavano a sostenere l’attacco dei serbo-montenegrini che investivano Scutari. Nell’Albania meridionale continuava l’offensiva greca che puntava specialmente su Janina. Nonostante la comunità d’ intenti che legavano Austria ed Italia nel vigilare sull’ indipendenza albanese, la prima tentava ostacolare per evidenti ragioni di rivalità la nostra azione di propaganda politica nella zona di Durazzo. Vedremo in seguito come, malgrado l’apparente accordo, specialmente nelle alte sfere militari austriache si confidasse e sperasse di impedire la nostra espansione in Albania. Ciò rendeva ancora più difficile l’opera dei nostri rappresentanti diplomatici e dei comandanti