— 33 Cariddi nella rada di Durazzo, cosi riferisce il fatto in un suo rapporto : « Alle ore 9 del 12 marzo si avvistò uno scafo da guerra che dirigeva verso Durazzo, ma fino all’ultimo momento non fu possibile distinguerlo bene.... « Giunto in prossimità della boa accostò un poco sulla dritta ed entrò in rada alzando solo allora la bandiera turca e i segnali : «DAF = sono in procinto di, G Y J = bombardare, Y B L = truppa. « Inviai immediatamente una lancia con un ufficiale a terra ad avvisare il nostro console e a mettersi a sua disposizione, ma nel frattempo (9 ore e 40 minuti) 1’ incrociatore turco che riconobbi essere 1’ Hamidié aprì il fuoco con la batteria di sinistra contro l’accampamento serbo. Ultimata la bordata girò con la prora in fuori e fece fuoco con la batteria di dritta. I pezzi usati furono quelli di medio calibro, i proiettili granate di ghisa, e la distanza approssimativa da terra 4600 metri. Ultimata questa seconda bordata alle ore 9 e 55 alzò il segnale: Bandiera italiana, D JX = addio!, ed uscì dalla rada dirigendo verso il Nord. Il totale dei colpi sparati fu di 15 dei quali due caddero in prossimità o in mezzo alle tende dei soldati____tre tende furono incendiate____». Un brano di un successivo rapporto ancora meglio può illustrare le difficoltà che incontrava l’opera 3 — La marina italiana, ecc., Voi. I.