— 236 — Il campo trincerato di Valona consentì che dalla rada potessero partire indisturbati i convogli che portarono nelle basi francesi i resti dell’esercito serbo che, riordinati e riorganizzati, poterono ancora dare ai generali alleati la disponibilità di 200 mila uomini da mettere in linea sul fronte balcanico. Valona fu insieme con Salonicco uno dei due capisaldi del fronte balcanico, che arrestò la vittoriosa discesa degli austro-tedeschi verso il Medi-terraneo, ove contavano di trovare nuova sorgente di vita e di energie. Le divisioni austriache, germaniche e bulgare, che pur riuscirono a travolgere la Serbia ed il Montenegro, si arrestarono contro il campo trince rato di Valona. Il Re Costantino di Grecia, che non chiedeva di meglio che di lasciare entrare nel suo regno gli austro-tedeschi e schierarsi al loro fianco, fu invece costretto a cedere il potere al partito venizelista che portò le divisioni elleniche di Salonicco in linea con quelle delle potenze alleate. Fu sul fronte balcanico che avvenne la prima seria rottura del fronte degli eserciti degli Imperi Centrali. Valona ci costò indubbiamente enormi sacrifici, e non fu per la marina di grande utilità, anzi gravò la marina di enorme peso e responsabilità; tuttavia non si può disconoscere l’importanza che essa ebbe nella economia generale della guerra. Se il possesso di Valona non risolse in modo specifico nei nostri riguardi la situazione marittima in Adria-